Ha dato più di tutti gli altri
Due povere vedove sono oggi le protagoniste della liturgia della Parola. La vedova di Sarepta, scegliendo di dare da mangiare al profeta, dimostra una grande fede (I Lettura). Preparando prima la focaccia per l’uomo di Dio e poi per sé stessa e per il figlio, mette Dio al primo posto. La sua fede viene premiata perché «la farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì». La vedova del Vangelo, sebbene doni una somma di denaro molto inferiore a tutti gli altri, non si priva del superfluo ma di tutto quello che ha: confida semplicemente in Dio e attende da lui sostegno e salvezza. La donna è lodata da Gesù perché ella è certa che il vero tesoro, che tarma e ruggine non consumano (Mt 6,19), è la relazione con il Signore che si può realizzare solo facendo le sue stesse scelte di autodonazione. La nostra donazione è gradita al Signore se siamo disposti a “lasciare” qualcosa di importante, a rinunciare e a offrire la nostra rinuncia a Dio come ha fatto lui. Modello sublime di donazione è, infatti, il Signore Gesù che ha offerto sé stesso, immolandosi per noi quale vero agnello pasquale (II Lettura).
Calendario liturgico
11 Lunedì - S. Martino di Tours * Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore. Perdonare il fratello è la condotta di chi, per primo, si sente perdonato da Dio.
12 Martedì - S. Giosafat * La salvezza dei giusti viene dal Signore. Quando Dio premia un nostro lavoro, in realtà corona in noi la maestà del suo dono.
13 Mercoledì - Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Solo il lebbroso guarito che torna da Gesù riceve la guarigione completa: quella del corpo e quella dell’anima.
14 Giovedì - Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe. Non sta a noi conoscere il futuro. In realtà è già tra noi, è il regno di Dio che cresce.
15 Venerdì - S. Alberto Magno * Beato chi cammina nella legge del Signore. Il cristiano non può vivere senza la consapevolezza degli inviti del Signore a farsi trovare pronto per la sua venuta.
16 Sabato - Beato l’uomo che teme il Signore. Dobbiamo essere come la vedova: tenace perché certa che solo da quel giudice può arrivare la salvezza.