Pittore. Forlì, 1438-1494
Non si hanno notizie certe sulla sua formazione. La sua presenza è documentata a Forlì tra il 1460 e il 1465. Per indizi indiretti è verosimile un suo soggiorno alla corte di Urbino nel decennio 1465-75, dove conobbe Piero della Francesca di cui forse fu allievo.
La sua presenza nell’ambiente urbinate è testimoniata dalla tavola il Cristo benedicente (Galleria Nazionale delle Marche, Urbino), dai contatti col giovane Bramante, con Giovanni Santi, padre di Raffaello, dall’influenza esercitata sul gruppo di decoratori nello studiolo di Federico in Palazzo Ducale.
Nel 1477, forse già da qualche anno a Roma, dove ebbe compagni Lorenzo da Viterbo e Antoniazzo Romano, dipinse per la Biblioteca Vaticana l’affresco con Sisto IV che nomina il Platina prefetto della Biblioteca Vaticana, la sua opera maggiore, affresco riportato su tela, ora nella Pinacoteca Vaticana.
Nel 1480 eseguì un grandioso affresco con l’Ascensione di Cristo, già nell’abside della chiesa dei Ss. Apostoli, ora al Quirinale, circondato da Angeli musicanti, ora nella Pinacoteca Vaticana.
L’opera di Melozzo riveste un particolare interesse nella evoluzione della pittura del tardo Quattrocento che, superati gli ambiti delle scuole regionali, raggiungerà proprio in Roma, con Raffaello, la sintesi di un nuovo linguaggio unitario.